Chi Siamo

La nostra Associazione nasce nel 1989 da un gruppo di Arcieri e con l'inaugurazione del primo campo di tiro inizia la grande avventura dell'Arco Club Medicina. Nel 2006 avviene la trasformazione in Associazione Sportiva Dilettantistica A.S.D. ARCO CLUB MEDICINA e grazie alla lungimiranza dell'Amministrazione Comunale di Medicina viene inaugurata la Nuova Sede con ampi spazi esterni regolamentari, un edificio con uffici servizi e magazzino.

Siamo affiliati alle seguenti Federazioni e EPS: - UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti), - FIARC (Federazione Italiana Arcieri di Campagna) - LAM  (Lega Arcieri Medievali) CONI 

Cenni Storici

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Fondazione compagnia "Giovani arcieri Medicina

Subito dopo il dopoguerra pochi ragazzi iniziano la loro passione per il tiro con l'arco inconsapevoli di gettare le fondamenta per la nascita della nostra societ

Nel 1947, subito dopo la seconda guerra mondiale, a Medicina, in provincia di Bologna, era già attiva una società di arcieri, il "Circolo Giovani Arcieri di Medicina".

Abbiamo parlato proprio con uno di quegli arcieri, Marco Bergami, arciere nel 1947 e nostro interlocutore, titolare della tessera n. 24 (a fianco), ricostruendo faticosamente frammenti di fatti accaduti più di mezzo secolo fa.

A due anni dalla fine della guerra, il rumore di "Pippo" (il ricognitore alleato che precedeva il tragico arrivo delle forze volanti) era ancora vivissimo in tante case e strade distrutte ed a Medicina proprio il campo sportivo era stato base della contraerea. Il periodo non era dei più tranquilli, si svolgevano spesso violente dimostrazioni contro i latifondisti e dopo l'attentato a Togliatti, molti tenevano armi in casa, pronti ad entrare in azione. In quei giorni movimentati, tuttavia, non mancava la voglia di sport, come ci ha raccontato lo stesso Marco Bergami: "eravamo circa una trentina ed il nostro Presidente Ivano Bergami ci aveva contattato perlopiù in parrocchia; fu lui a comprare gli archi ed il materiale che noi pian piano rimborsammo con le quote associative, sa a quei tempi non c'erano molti soldi" ed ancora "..per quel che ricordo gli archi erano in legno in un pezzo unico, con carichi abbastanza pesanti, i paglioni erano quadrati e non avevamo visuali, ma disegnavamo sulla paglia i cerchi concentrici. Talvolta ci seguiva l'allenatore della squadra di calcio, tiravamo ad una ventina di metri e gareggiavamo solo fra noi".In quel periodo di ricostruzione, mancava tutto, ma incredibilmente, era già sentito il problema sicurezza: "tiravamo in una parte del vecchio campo sportivo, rivolti verso i campi coltivati ed avvertivamo prima il contadino".

Ci siamo resi conto dello spirito di questi antesignani quando abbiamo chiesto se usavano patelle: "certo che avevamo protezioni per le dita! Erano ricavate dai guanti smessi di una società ciclistica". Lentamente affiorano i ricordi, "oltre a Ivano Bergami, tiravano con noi Carlo Noé, Renzo Rossi soprannominato "la Squilla" ed altri amici, ma la maggior parte di essi purtroppo non ci sono più"

Richiudendo nella cornice la consunta tessera rosa sbiadita, leggiamo in un angolo uno slogan in sintonia con quell'epoca: "Nella scuola e nella vita per l'onore e la giustizia